FLYTOUR IN SICILIA 14-17/OTTOBRE/2010 DEL CLUB DI VOLO LIBERO "PERICOLO GENERICO" DI CUSERCOLI-FORLì

Qualche giorno prima della partenza le previsioni meteo per Palermo e dintorni erano pessime; pensare che avevamo riposto tanto entusiasmo per questo viaggio. Che peccato!

Già dei magnifici sette eravamo rimasti in sei per l'infortunio del simpatico SILVIO che comunque è mancato tantissimo a tutti gli altri partecipanti del Club Pericolo Generico di Forlì: Elvio e Giuseppe, i più anziani, Luca che non volava da tempo, Gianluca neo brevettato, ma bravo e, infine, i due fuori classe Fabio e Stefano.

L' esperta guida e istruttore siciliano Adriano Patti della ASVL (Accademia Siciliana Volo Libero), nostro supporter promotore, la cui conoscenza del microclima e dei siti di volo della Sicilia non è seconda a nessuno e garantisce i voli più belli in tutto il territorio nord-occidentale dell'isola, ci comunicava,via e-mail, testualmente "...la situazione meteo non è buona purtroppo ... per cui armatevi di pazienza perché una profonda depressione ci ruoterà sulla testa per tutti i tre giorni. Volare sarà difficile anche se ci proveremo lo stesso".

Cosa andiamo a fare a Palermo, qualcuno diceva, ..........a mangiare il pesce?.
Viaggio aereo già prenotato, acconti già spediti ad Adriano, che fare ? La voglia di volare era tantissima, per cui, .......neanche: mangiare cannoli e arancini, per i più golosi, era una sufficiente alternativa.

Alla fine però, lo stesso, alle 15 e 30 di Giovedì 14, tutti in aeroporto a Forlì con partenza ed arrivo in perfetto orario a Palermo, dove il bravo Adriano, come da programma, ci preleva con la navetta all'aeroporto e ci porta a Trabia, un comune ad est di Palermo, nel complesso turistico rurale "CASE MORELLO", un vecchio caseggiato padronale trasformato in residence da pochi anni.

La sera grande abbuffata di buon pesce in un vicino ristorante sul mare,con dessert di fichi d'india, il cui prezzo, veramente ci è rimasto sullo stomaco per parecchio tempo.

Al mattino di Venerdì 15 sveglia in questo tipico, anche se riammodernato podere siciliano (il ns/residence); esploriamo il territorio attorno, chi in pigiama, chi in maglietta (l'aria è dolce): eucalipti, aranci con frutti già buoni che diversi assaggiano, pompelmi, fichi d'india, alberi di pistacchio, cactus e ... purtroppo, anche un pò di degrado e abbandono, vecchi attrezzi, capannoni in disuso; vecchie Jeep, dello sbarco alleato qualcuno chiede? Che ci fanno? Da ricerche internet è risultato poi effettivamente che:

....nel 1943 il feudo fu occupato dalle truppe americane. Queste vi impiantarono un teatrino da campo, che ospitò attori come Bob Hope e altri personaggi dello spettacolo. Hai capito che roba? Chi l'avrebbe mai detto.

Ma torniamo al volo. Alle nove circa di quella stessa mattina arriva Adriano che esordisce: sarà difficile volare, ci proveremo a San Vito Lo Capo, non vi garantisco niente.

Appena arrivati a San Vito, lo scenario è favoloso anche se selvaggio e intrigante, con promontori, costoni alti e bassi sul mare, per veleggiare da sogno. Il buon Adriano ci raduna : dunque ragazzi un breve briefing... appena decollati buttatevi subito a destra, il vento c'è; per prendere quota in dinamica, poi sul primo costone per continuare a salire, i cumuli non mancano..ecc. ecc ecc... e già nella mente di ognuno il volo prende fisionomie diverse. Alla fine, bel volo per tutti, chi in nube, chi in difficoltà di avanzamento, chi con le orecchie e a tutto speed, chi spiralando perché bla! bla bla..., naturalmente i soliti commenti post volo.

Comunque infine tutti soddisfatti, si vede da come vengono addentati i panini vicino alla navetta, su un enorme piano erboso dove quasi tutti siamo atterrati, dietro una battigia che risuona per le poderose onde che vi si infrangono su una scogliera stratificata che il mare ha scolpito in sculture astratte degne delle più sofisticate gallerie d'arte.

Dopo, già sera, quando tutti siamo sistemati in navetta per il rientro, con le vele a posto, arriva la temuta pioggia picchiettando sui vetri del pulmino, con l'effetto però a quel punto di infonderci più soddisfazione e gioia per aver strappato un bel volo in una giornata difficile.

Euforia quindi per le strade di Palermo che il nostro angelo custode Adriano, che si rivela fra l'altro ottimo cicerone, ci fa girare per andare a cena. Il ristorante è carino, specializzato per cuscus e altri piatti arabi . Si scherza e si ride per tutta la notte anche perché ritornando dopo cena da soli con la navetta al residence, senza Adriano che lasciamo a Palermo dove abita, siamo capaci di perderci nonostante il navigatore che lo stesso Adriano ci aveva lasciato in funzione.

Il giorno dopo, Sabato 16 Ottobre, Adriano ci raggiunge da Palermo sulle 10 circa, prendiamocela comoda dice, tanto oggi non ci sono le condizioni per volare ; andremo all'interno verso Ragusa per vedere che si può fare.

Lungo il percorso il paesaggio è tipico siciliano: agavi e fichidindia non rompono fila ai margini della strada, nuvole minacciose e forte vento di libeccio però riconfermano le preoccupazioni del nostro accompagnatore/istruttore/meteorologo.

Durante il viaggio Adriano ci fa vedere diversi decolli dove si vola con tutti i venti dice. Quasi tutto il territorio è volabile in giornate normali, di decolli ufficiali nella parte occidentale della Sicilia ce ne sono almeno 50.

Dopo aver comprato dei panini e una ricotta di pecora ancora calda, lo stesso Adriano, assistito dall'amico Vito e un suo conoscente., ci porta nell'unico decollo possibile con quelle condizioni(il decollo di zia Carmelina).

Riusciamo a decollare tutti raggiungendo quasi subito una discreta quota che ci consente di fare un traversone verso un altro costone alla sommità del quale si avanza con difficoltà . A questo punto Adriano ci dice, via radio, di uscire verso la pianura perché si sta coprendo molto e può essere pericoloso. Ci riusciamo quasi tutti guadagnando l'atterraggio, anche se qualcuno col recupero.

Pausa panini e ricotta di pecora ancora tiepida per tutti, con ripresa volo subito dopo per Fabio, Stefano e i locali Vito col suo amico che non riescono però a fare quota e si devono tutti accontentare di una planata. Gli altri: Elvio, Giuseppe e Gianluca passano.

Quindi, tutti felici lo stesso per aver volato anche il secondo giorno, accettiamo l'offerta dei due parapendisti locali di soffermarci alla sagra del ficodindia di Roccapalumba, simpatica e tipica festa paesana dove resteremmo anche a mangiare la sera, tanto sono invitanti gli stand gastronomici e tanto si respira aria di semplicità, ma avevamo preso un precedente impegno per la cena, con la Signora Orietta che gestisce il residence dove alloggiamo e ci tocca rientrare.

Domenica 17, ultimo giorno, Adriano finalmente, appena ci vede al mattino, ci dice : ragazzi, oggi giornata di termiche, andiamo a Piana degli Albanesi. Il cielo infatti è terso, sembra una giornata di primavera . Il nostro Adriano ci dice che Piana fu fondata alla fine del 15° secolo da un consistente gruppo di esuli albanesi profughi della penisola balcanica.
Ci arriviamo dopo qualche ora percorrendo una strada ricavata da una ferrovia a scartamento ridotto costruita in epoca fascista, attraversando strette gallerie ancora intatte dove sono passate chissà quante locomotive.

Prima di andare a Portella delle Ginestre, tristemente nota per la strage del 1° Maggio 1947, grande assaggio di cannoli in una pasticceria del paese e poi al decollo del monte Kumeta.
E da qui, lasciatelo dire.........siamo stati veramente.....".. dal vento rapiti " come nel Blu di Modugno;....rapiti da termiche generose. Tutti facciamo quota ...e chi scrive chiede scusa perché omette la descrizione dei voli, farlo sarebbe riduttivo. Basterebbe vedere i chilometri macinati da Fabio e Stefano, ma anche quelli degli altri che per il recupero hanno dovuto dare le coordinate del GPS.
I panorami, i paesaggi, i costoni sul mare sono infatti indescrivibili. C'è poco da dire abbiamo chiuso in bellezza.

All'improvviso un magone ci assale, una sorta di accoramento prende tutti, mancano un paio d'ore per il chek-in all'aeroporto. L'ora del rientro è vicina. La Magia è finita. Grazie di cuore veramente ad Adriano, anche per la carineria finale che ci ha rivolto nel pagare la consumazione(abbiamo mangiato) in un BAR-ROSTICCERIA di Terrasini, bella località balneare vicino a Palermo. Ma un grazie per la professionalità unita alla passione per il volo che sa trasmettere; grazie per la serietà, la puntualità dimostrata a tutto il Gruppo del Club Pericolo Generico di Forlì

Giuseppe Calcagno